Lettera sui dialoghi dell’assurdo

carta_identita_2032

 

Caro amico,

qualche giorno fa, a Genova, sono stata derubata della borsa che, come spesso avviene con le donne, conteneva qualsiasi cosa: dai documenti agli effetti personali, dalle carte di credito agli scontrini delle farmacie che avrei allegato alla mia denuncia dei redditi. Ne sono uscita molto provata, senza contare il tempo che ci vuole a ripristinare il tutto e il non indifferente danno economico.

Ma proprio accingendomi a rifare i documenti, mi è occorso un caso che, ti prego di credere, riporto esattamente così come si è svolto.

Mi trovavo all’ufficio anagrafe della mia città per farmi rilasciare un nuovo documento di identità, davanti ad una solerte impiegata che ringrazio per la velocità con cui ha provveduto. E lo dico senza nessuna vena d’ironia anche se il caso ha voluto che dall’incontro sia venuto fuori un dialogo dell’assurdo.
– Stato civile?
– Vedova
– Ne è sicura?
– Direi di sì.
– Ma guardi che lei risulta coniugata. E’ certa che suo marito sia morto?
– Beh, era un po’ pallido.
L’impiegata mi guarda perplessa.
– Allora si è risposata.
– Non che io ricordi.
– Strano.
– Guardi che nella precedente carta di identità che mi avete rilasciato voi risultavo vedova.
– Strano.
– Pensa possa essere risorto?
L’impiegata fissa il terminale dubbiosa.
– E se le mettessi una lineetta al posto dello stato civile?
– C’è un’alternativa?
– Sì: coniugata.
– Vada per la lineetta.
– Sì, ma dov’è morto suo marito? Ammesso che sia morto… (aggiunge pensando che mi stia prendendo gioco di lei)
– A Catania.
– Allora chiami l’anagrafe di Catania e dica di comunicarcelo.
– Ma lo sapevate già, infatti nell’altra carta che mi avete fatto ero vedova.
– Strano.
– Beh, qualcuno l’ha già fatto.
– Cosa?
– Risorgere.
L’impiegata fissa il terminale.
– Sa, la Pasqua è vicina. Sono cose che capitano. Sebbene mio marito non fosse ebreo. Sa, gli ebrei vanno forte nelle resurrezioni.
L’impiegata tace e mi passa alcuni cartoncini da firmare. Dietro di me le persone in fila che hanno sentito ridono e mi guardano con una specie di pietà.
Predo il nuovo documento e fisso la lineetta. Stato civile: lineetta.

A questo punto si apre un interessante caso teologico: sono coniugata in quanto mio marito è effettivamente risorto o lo sono in quanto abbadessa e dunque sposa di Cristo? E in questo caso, non sarei dovuta risultare coniugata anche in tutti i precedenti documenti pre matrimonio e post mortem?
Quasi quasi chiamo papa Francesco.

 

Devotamente

EE.

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